::: Calligrafia in movimenti, condizioni, scritture ::: Kaligrafie v pohybu, podmínky, psané záznamy ::: Calligraphie dans les mouvements, conditions, écrits ::: Calligraphy in gestures, conditions, writings ::: Caligrafía en movimientos, condiciones, escrituras ::: Kalligraphie in Gesten, Bedigungen, Schreiben

9.11.18

T S - 156






     Accanto considera e riverbera quel momento infinitesimo in cui il tempo si cancella, quando qualcuno ci tocca autenticamente.
Abbiamo bisogno di contatto e i nostri, educati, sono appena opportuni per la sopravvivenza. Ma per il nostro cuore, per la nostra vita? Se succedesse, che qualcuna ti afferrasse e ti comunicasse le sue lotte, le sue sofferenze? In questo periodo denso di battaglie su vari piani, la domanda ha appena un significato organico e di pensiero. Se qualcuno non sapesse esprimermi il suo dolore, saprei riconoscerlo, e poterlo aiutare, senza quel movimento di assenso-diniego mentre si volta la testa?

     Siamo parole che vogliono mondo, che cercano altri mondi, il proprio non basta, si muovono, sono in movimento verso l’essenziale, quello che non è comunicabile ma vissuto, che non riesce a passare attraverso alcuni filtri del linguaggio.

     Accanto si muove verso trasfigurazioni che avvengono quando qualcuno o qualcosa ci tocca, con il nostro gesto qualcuno o qualcosa è cambiato attraverso il contatto. Un riconoscimento come un’agnizione continua. E questo contatto, questo tocco è quello che ce lo fa mondo. Questa liturgia del contatto ci libera.

     In questo Accanto agiscono contenuti che non vediamo, il proprio infinito che non si vede. Fra me e il silenzio l’accostamento alle persone.

     Con gli occhi tocchiamo attraverso la retina, ci tocca un profumo attraverso le papille. Attraverso il timpano ascoltiamo. Pelle, cute, epidermide. Siamo fatti di tessuti che ci permettono di sentire attraverso un vestito, protezione del nostro tessuto corporeo, che non impedisce e facilita i sensi. Un contatto appena percepibile affinché altre realtà possano affiorare e non isterilire quelle conosciute.         
     Ogni cosa è nuova. E’ appena nata. E’ sul farsi.

     Forse non esiste qualcosa di compiuto in quanto ogni momento dà esistenza. E, se non ci fossero i momenti che viviamo attimo per attimo, tutto sarebbe solo passato e futuro. Così ogni attimo richiama un’altra trasfigurazione, nasce e fa nascere, porta a presenza, è una particella, una cella, è denso di mitosi e ci invita a costituirci, a distribuirci, a far nascere altri attimi.

     Alcuni oggetti di uso quotidiano saranno posti sopra i banchi come punti di memoria quotidiana e l'esperienza avverrà nel modo in cui Tommasina Bianca Squadrito ed Eva Geraci si muoveranno attraverso i banchi e le persone, nel tempo che staranno Accanto.